6 febbraio 2017
6 febbraio 2017
Probabilmente molti di voi si chiederanno come un sismografo possa registrare una mareggiata che sta avvenendo a centinaia di km di distanza.
Il moto ondoso, in particolare quando va ad infrangersi sulla costa, provoca delle vibrazioni a bassa frequenza che si propagano attraverso la crosta terrestre. Il sismografo dell’Osservatorio “ad Statuas” ha un sistema di equalizzazione del periodo che gli permette di fatto di comportarsi come un banda larga; in parole povere è in grado di registrare anche basse frequenze, dell’ordine di 0.1 Hz. Per questo, in condizioni di forte vento, che in realtà provoca anche fenomeni locali di vibrazioni sugli edifici, e di mareggiate, il segnale sembra essere più “spesso” e sporco.
I più attenti tra voi si saranno comunque resi conto che, nascosta tra il “rumore marino”, è presente anche la scossa di magnitudo Ml 3.4 delle 18:12:21 UTC, con epicentro nei pressi di Accumoli (Rieti).
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