Un’immagine che sembra un dipinto.
Non ho inserito volutamente annotazioni, per non alterare la bellezza alla quale ci sta mettendo di fronte Madre Natura.
Per un appassionato come me è una grandissima emozione assistere ad una dinamica del genere, così poco inusuale per il periodo in essere: maggio !
Fronte freddo in viola, aria artico-marittima, quasi a ridosso delle Alpi, con un’avanguardia nuvolosa a precedere il nocciolo freddo, contraddistinto dalle frastagliate e caratteristiche nuvole a ciottoli.
Quell’impercettibile linea rossastra denota la traiettoria della Corrente a Getto, che disegna, come fosse un pennino, i promontori e le saccature. Ad Ovest, nell’Oceano Atlantico, con la colorazione verde, il caldo flusso subtropicale, che, per meridiani, andrà a soffiare aria calda direttamente in sede polare, formando di fatto un invalicabile muro, un promontorio anticiclonico, lungo migliaia di chilometri.
Noi siamo nella saccatura, nella zona di instabilità e bassa pressione. Domani l’aria fredda farà il suo ingresso anche in Italia. Proprio sul Golfo Ligure e l’Alto Tirreno si formerà un profondo centro di bassa pressione (circa 990 hPa) che farà da polo attrattivo per la retroguardia della massa fredda che stazionerà temporaneamente al di là delle Alpi.
L’aria entrerà prepotentemente in Italia, attivando una sostenuta ventilazione dai quadranti settentrionali, disponendosi da Nord-Ovest.
La natura termodinamica di questa irruzione artico-marittima è caratterizzata da aria più mitigata nei bassi strati ed aria molto più fredda in quota. Il vivace ingresso dell’aria fredda in quota, incentivato dalla veloce traslazione del minimo di bassa pressione, causerà colpi di vento e forti contrasti termici, che saranno riconoscibili da una spiccata attività elettrica. Non sono da escludersi locali ed intensi episodi piovosi, che in una prima fase potrebbero assumere anche carattere grandigeno o di graupel (neve tonda). Le precipitazioni, laddove presenti, favoriranno un veloce ed efficace rimescolamento dell’aria, portando di fatto un sensibile e rapido calo termico anche nei bassi strati.
Considerando che le isoterme di -1 e -2 °C non saranno utopia alla quota isobarica di 850 hPa (circa 1400 m s.l.m.), non è assolutamente improbabile attendersi temperature massime che non andranno a superare i 10°C di giorno. Non è improbabile, insomma, che il sottomedia, possa attestarsi tra i 5 ed i 10°C, se non oltre.
La quota neve potrebbe scendere sensibilmente in condizioni di precipitazioni, seppur mediamente si attesterà su quote di bassa montagna, alta collina.
Un doveroso pensiero, infine, per la vegetazione che si è risvegliata e per la fauna che ormai ha iniziato, uccelli migratori in primis, a ripopolare le nostre lande. Lo shock termico sarà notevole, dato l’intervallo di tempo estremamente breve che caratterizzerà questo passaggio perturbato.